“Autrice: le piu’ comuni faq” riflessioni della scrittrice Cristina Alessandro.

È oramai qualche anno che mi dedico alla scrittura. Non ho ancora venduto migliaia di copie, ma ci sto lavorando…

Scherzi a parte, pur non essendo a tutt’oggi famosa, mi capita di rispondere a domande formulate, con ingenuo interesse, dal mio pubblico di lettori. La più frequente è quanto di me ci sia nei personaggi che invento o se le vicende mi sono successe davvero. Sorrido immaginando di interpretare le personalità più svariate di cui narro o di vivere le loro peripezie.

Non incarno appieno un atteggiamento, un’inclinazione, ma di sicuro mi si può identificare in qualche sfumatura appena accennata.

Scrivere è un po’ come recitare una parte in teatro: la magia è data dalla possibilità di mostrare temperamenti multipli e disparati, senza mai trasgredire per davvero.

Si può tradire, uccidere, essere vili o eroi, sdolcinati o cinici. Una sorta di seduta psicoanalitica, una sessione di psicodramma, stando seduti davanti al PC.

Se si vuol dare il giusto spessore o che il lettore si identifichi in alcuni tratti caratteriali dei protagonisti o delle figure a margine, la descrizione deve essere oltremodo veritiera. Tratteggiare l’indole, le sembianze e le movenze di un personaggio, incluso tic e manie, richiede tempo e tanto studio.

Se gli impressionisti traevano dalla natura l’ispirazione da immortalare sulla tela, chi scrive, a mio avviso, impersona un espressionista che proietta il proprio sentire e lo adatta all’ambiente in cui opera.

Sapere comunque che chi scorre i miei testi cerchi me tra le parole, mi rende orgogliosa. Ne percepisco tutto il calore, una coccola solo mia.

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