“Morire d’amore” riflessioni della scrittrice Cristina Alessandro.

Morire significa cessare di respirare, spegnere la luce per sempre e sprofondare nel buio. Amare invece è emozionarsi, sentir vibrare di passione ogni battito.

Amore e morte legati da un arcano sortilegio funesto. “Ti amo da morire” sussurra il cuore nel furore di un abbraccio.

I tormenti d’amore a volte lacerano i sentimenti e ne fanno brandelli. Le pene della sfera affettiva suggeriscono una suggestione romantica, un languore che consuma.

La violenza è tutt’altra cosa. Di troppo bene non si muore o almeno, non si dovrebbe. L’impeto sessuale, l’ardore non hanno nulla a che vedere con la violenza o peggio, l’omicidio. Mani carezzevoli e non artigli da predatore.

Chi ama non uccide mai.

Ci vuole umiltà per accogliere un dono prezioso, qualcosa di più grande di noi: parlo del bene di chi ci ricambia. Occorre la volontà di ricalibrarsi, mettendo a tacere il proprio ego megalomane per camminare in coppia, le dita intrecciate.

Se manca la modestia – non intesa come sottomissione – e un sano equilibrio si perde la giusta visione, si riduce tutto a mero possesso, a un amore tossico. La vita stessa allora si squalifica e, un corpo spogliato del suo valore, della propria dignità, non è che un groviglio di ossa e carne. Troppo spesso se ne trovano di oltraggiati in un angolo di strada, come spazzatura. Si fanno campagne di sensibilizzazione eppure ogni giorno qualche vita si spegne, qualche donna patisce il tormento di un incontro sbagliato.

Anche una “femmina” deve essere libera di dire di no, di cambiare idea, di imporre il proprio volere, senza venire accusata di essersela cercata.

I libri dell’autrice Cristina Alessandro, sono disponibili su richiesta nelle migliori librerie, e on line nei principali canali: Amazon, Mondadori, Libreria Universitaria, La Feltrinelli

Elena Tarantola

Web Writer, Content Manager & News Reporter del sito.