” Sindrome del nido vuoto ” riflessioni della scrittrice Cristina Alessandro.

Tra una manciata di giorni condurrò mio figlio maggiore tra le braccia della sua sposa e so che sarà un’emozione unica.

Mi commuoverò? Può darsi, vista l’età dalla lacrima facile. Di certo, non per il dispiacere di vederlo convolare a nozze.

Mi rimbalzano commenti sulla sindrome del nido vuoto, ma io mi sento estranea a tale sofferenza.

Siamo più noi genitori italiani a patirne, a non voler lasciare andare quei nostri “bambini cresciuti” quando è arrivato il loro momento di iniziare una nuova vita.

Per me non si tratta affatto di perdita e non solo perché ho altri due cuccioli da curare.

Credo che mi sentirei nello stesso modo anche con un figlio unico. Non giudico le mamme che provano tristezza o depressione a causa di un erede che se ne va.

L’avverto, al contrario, come un’ulteriore opportunità per riscoprire la coppia, per accettare i cambiamenti. Può essere il momento giusto per dedicarsi a tutti quegli interessi trascurati per seguire la famiglia.

Spero di aver realizzato un buon lavoro con il promesso sposo, per la felicità della donna che lo accoglierà.

L’ho cresciuto nel rispetto di sé e degli altri, autosufficiente in tutto, abile nei lavori domestici e ai fornelli. What else? Ai posteri l’ardua sentenza…

I libri dell’autrice Cristina Alessandro, sono disponibili su richiesta nelle migliori librerie, e on line nei principali canali: Amazon, Mondadori, Libreria Universitaria, La Feltrinelli

 

 

 

 

 

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Elena Tarantola

Web Writer, Content Manager & News Reporter del sito.